• Andato in scena il
  • 20 Agosto 2019

    ore 21:15

Edoardo Bennato


in concerto

La creatività, quell’arte, pregio di pochi, che appartiene da sempre ad Edoardo Bennato torna live dopo lo strepitoso successo del tour invernale. Bennato continua il suo viaggio, di città in città, parlando di un mondo fatto di buoni e cattivi, dove sbeffeggiare i potenti, inneggiando alla forza umana del popolo e passando per il più classico tra i sentimenti ispiratori dei poeti della canzone: l’amore.

Biografia

Il cortile di Bagnoli, alla periferia di Napoli è il classico cortile di periferia, in un’area, quella dei Campi Flegrei, dotata di immense ricchezze termali, archeologiche e paesaggistiche; tanto verde e persino un’isoletta, Nisida, congiunta alla terraferma attraverso un pontile artificiale. Ma anche con un’aria tossica, un cielo innaturale e il mare malato. La grande fabbrica, l’Italsider, ha inquinato l’ambiente rendendolo insano, desolato ed equivoco come quello di una metropoli disfatta dalle guerre industriali. Quel cortile fu il primo palcoscenico di Edoardo.

Era il 1970, l’anno in cui furono pubblicati i primi due quarantacinque giri di Edoardo Marylou e 1941.

Seguì, dopo una decina di mesi, il terzo, Good bye Copenaghen, tutti incisi per la Numero Uno. Nel 1973 pubblicò il suo primo album Non farti cadere le braccia.

Nel 1974 Edoardo realizzò un altro album, I buoni e i cattivi, perfettamente in sintonia con il clima che si stava instaurando. Il nuovo disco ironizzava beffardamente sulla cultura manichea del perbenismo borghese.

Preceduto dal singolo “Meno male che adesso non c’è Nerone”, uscì nella tarda primavera del ’75, il terzo Lp intitolato Io che non sono l’Imperatore. Qui Edoardo sbeffeggia i potenti prendendo di mira perfino il Papa Paolo VI a cui dedica un brano “Affacciati, affacciati”.

Sulla copertina dell’omonimo album, pubblicato nel 1976, La Torre di Babele è raffigurata da un’impalcatura composta da un centinaio di soldatini, ognuno appartenente ad un periodo storico, dall’uomo primitivo armato di clava, fino all’astronauta

Nel 1977, l’anno di Burattino senza fili, un lavoro discografico che costituisce la sintesi di tutto quanto maturato negli anni precedenti. La favola (di Pinocchio) diventa un mezzo assai efficace per parlare alla gente semplificando i discorsi, rendendoli didascalici, senza apparire saccenti come il grillo parlante. In questa chiave Mangiafuoco è il potere, che appena nasci ti lega ai suoi fili e ti governa a suo piacimento. Il gatto e la volpe sono i suoi consapevoli o inconsapevoli servi.

Nel 1980 nel programma televisivo Variety viene annunciata la presentazione dell’ultimo disco di Bennato. All’annuncio, Edoardo e la sua band attaccarono: “Ciurma!… Questo silenzio cos’è? Sveglia!… Tutti a rapporto da me… Spugna! Pendaglio da forca…possibile che nessuno si muove. Sono o non sono il comandante di questa lurida nave…Sono o non sono Capitan Uncino…”. Sbigottimento generale, confusione generale. Edoardo stava effettivamente presentando il suo ultimo disco che non era Uffà, Uffà bensì Sono solo canzonette. Con Uffà, Uffà e Sono solo canzonette, Edoardo riuscì a vendere quasi un milione di copie, rimanendo al primo posto delle classifiche per molte settimane.

Nel 1983 arriva l’accoppiata Lp + mix di È arrivato un bastimento, album questa volta ispirato alla favola del Pifferaio magico e prodotto da Garland Geffreys che missa l’album al Power Station di New York.

L’anno successivo, siamo ormai nel 1985, porta la pubblicazione di Kaiwanna che segna una svolta nella carriera di Edoardo, che si spinge decisamente verso l’elettronica.

O.K. Italia è il titolo dell’album pubblicato nel 1987, un disco che racconta una realtà nazionale in apparente espansione economica, ma in forte crisi di valori.

L’amore per il rock’n’roll impregna l’album pubblicato nel 1989 Abbi dubbi, in cui “W la mamma” è il brano più noto, essendo rimasto in classifica per quattordici settimane.

A dodici anni di distanza Edoardo pubblica ancora una volta due album nello stesso anno. Questa volta però la sorpresa sta nel fatto che il primo dei due c.d. viene pubblicato sotto lo pseudonimo di Joe Sarnataro. Esce così È asciutto pazzo ‘o padrone in cui Edoardo è accompagnato dai Blue Stuff, poderosa blues band napoletana

Dopo poche settimane viene pubblicato anche Il paese dei balocchi in cui spiccano brani come “Se non ci fosse lei” e “Tutto sbagliato baby”.

Nel 1995 esce Le ragazze fanno grandi sogni. L’album più sofferto di Edoardo, sicuramente uno dei più belli.

Il 29 settembre 2000 viene pubblicata Sembra ieri, la prima vera raccolta dei più grandi successi di Edoardo Bennato.

Nel giugno 2001 è stata pubblicata “Afferrare una stella”, un’altra raccolta che integra la precedente con altri 34 brani, tutti bellissimi e sicuramente i migliori, scritti da uno dei più importanti cantautori italiani.

Il 2001 si rivela un anno particolarmente impegnato per Edoardo Bennato infatti nell’inverno pubblica la colonna sonora del film “Il Principe e il Pirata” di Leonardo Pieraccioni .

Nel 2003, a distanza di quasi cinque anni dall’ultimo album in studio, Edoardo Bennato ha pubblicato un nuovo lavoro di canzoni inedite intitolato “L’Uomo Occidentale”.

Nell’ottobre 2005 viene pubblicato l’album “La Fantastica Storia del Pifferaio Magico”. Uscito per Warner Music, rappresenta il terzo episodio di un’ipotetica trilogia di favole-rock che hanno fatto di Edoardo uno degli artisti italiani più’ amati di sempre. Il Pifferaio de “La Fantastica Storia del Pifferaio Magico” segue a distanza di anni il Pinocchio di “Burattino senza Fili” ed il Peter Pan di “Sono solo Canzonette”.

Questo nuovo disco ha però, a differenza degli altri due, una sua caratteristica unica: per la prima volta in assoluto in Italia, Edoardo è riuscito con l’aiuto di 18 grandi artisti che hanno collaborato con lui al progetto a realizzare la PRIMA OPERA ROCK italiana. “La Fantastica Storia del Pifferaio Magico” non è, infatti, un album di duetti ma una vera opera rock nella quale gli artisti hanno partecipato al progetto interpretando alla loro “maniera” e con il loro personale stile i brani di Edoardo, realizzando un progetto di grande spessore artistico non solo musicale ma anche culturale.

Nel novembre 2006, dopo i successi di Buenos Aires, Madrid, Londra e New York per la prima volta in Italia arriva Peter Pan Il Musical, tratto dal capolavoro di James Matthew Barrie; una produzione totalmente italiana che vedrà in scena un cast d’eccezione di 25 artisti, per la regia di Maurizio Colombi.

Dal 2007 al 2009 Edoardo è impegnatissimo nella produzione del nuovo disco, il primo prodotto insieme a un produttore del calibro di Fabrizio Barbacci. Il disco, in uscita il 5 marzo 2010, si intitola Le vie del rock sono infinite e vede Edoardo ritornare su sonorità tipiche al suo stile, spontaneo rock e cantautorale. Il disco inoltre è il primo dato alle stampe per Universal Music.

Nel 2012 scrive “Ma quale musica leggera” per Loredana Bertè, brano nel quale Bennato suona anche l’armonica, e reinterpreta uno dei suoi successi “Meno male che adesso non c’è Nerone” insieme al rocker Pino Scotto.

Nel 2013, oltre all’attività live che lo ha anche riportato in tour in Austria, Svizzera e Germania, inizia a lavorare all’allestimento del nuovo musical “Pinocchio il paese dei balocchi”, sulla scia del successo del precedente “Peter Pan – il musical”.

Nel 2014 proporrà una nuova veste per i suoi concerti, che comprenderanno anche alcuni eventi tra cui la partecipazione al “Festival dei 2 mondi” di Spoleto, in cui sarà accompagnato dalla band e dal quartetto d’archi “Quartetto Flegreo”, unendo così strumenti classici a quelli ritmici ed elettrici per un sound memorabile.

Il 23 ottobre 2015 esce Pronti a salpare, nuovo album dalla decisa impronta rock-blues, prodotto da Orazio Grillo (Brando), edito da Universal Music Italia.

Nel 2017 esce BURATTINO SENZA FILI 2017 un’edizione speciale dei celebri brani del 1977 arricchita dall’inedito ‘Mastro Geppetto’, un DVD con filmati storici un LIBRETTO di 32 pagine in cui Edoardo si racconta. I brani originali del 1977 sono stati tutti ricantati con l’aggiunta, oltre a Mastro Geppetto, di “Lucignolo” e di “Che comico il Grillo parlante”.