• Andato in scena il
  • 1 Agosto 2020

    ore 21:15

Parlami d’amore Mariù


di Paolo Logli
canzoni di Cesare Andrea Bixio
con Paolo Conticini, Rocío Muñoz Morales, Alessandra Ferrara

tenore Alessandro D’Acrissa
al pianoforte Andrea Biagioli
arrangiamenti Roberto Procaccini
impianto scenico Carlo De Marino

Una storia che vogliamo raccontare prendendo spunto da lettere, biglietti, cartoline, diari di gente comune, per ripercorrere i momenti salienti del secolo appena trascorso facendo rivivere in teatro le vicende che hanno fatto da sfondo alla creazione della canzone italiana di Cesare Andrea Bixio (Solo per te Lucia, Parlami d’amore Mariù, Portami tante rose, Violino tzigano, Il tango delle capinere, ecc.).

C’è un filo rosso, che percorre la storia del nostro Novecento, interessa cronache da cinegiornale e racconti con suoni delle prime canzoni in lingua italiana. Lo spettacolo teatrale, si articolerà in una serie di “quadri”, quasi delle finestre su dei momenti precisi della nostra storia, della nostra lingua, del nostro ricordo familiare.

I protagonisti ci accompagneranno tra le storie e le note delle grandi canzoni di Bixio. Testimoni di capitoli importanti della nostra storia.
Il testo inizia con il ricordo che la moglie, la donna a cui Bixio ha dedicato la sua canzone più bella, Parlami d’amore Mariù, ha del maestro, seduto al pianoforte nel suo studio, a comporre canzoni. Ed è come se da quel ricordo, attraverso la voce di Mariù e dello stesso Bixio, prendessero vita di personaggi che in quelle canzoni sono descritti, o che le hanno amate, o che ne sono stati ispirati.

La mise en espace vede una donna interpretare Mariù, una seconda che darà voce a tutte le altre donne evocate nelle canzoni (una partigiana, una donna tradita, una madre, una ostessa allegra…), e un uomo, che inizialmente vestirà i panni di Cesare Andrea Bixio, e in seguito diventerà i molti uomini che incontreremo lungo la storia (un fascista, un partigiano, un marito traditore, un figlio soldato, un nipote con problemi di soldi…).

Le voci percorrono la forma del monologo, a tratti si fronteggiano in un dialogo serrato, a tratti si passano il testimone seguendo divagazioni musicali.
Sull’onda di canzoni immortali, il testo percorre 40 anni di storia italiana, alla quale quelle stesse canzoni hanno dato voce.