• Andato in scena il
  • 19 Agosto 2016

    ore 21:15

Quaranta ma non li dimostra


di Peppino e Titina De Filippo
con Enrico Guarneri
regia Antonello Capodici

Un salotto borghese, con il balconcino che si affaccia sulla Sicilia degli anni ’50, fa da sfondo alla vicenda di don Pasquale e delle sue quattro figlie. La più grande, Sesella, ragazzona quarantenne perennemente nell’età ingrata, si ritrova, ormai in età matura, a vivere ancora al servizio di papà e nel ricordo melanconico di mammà. La Sesella di Peppino è una Cenerentola un po’ “agè” che insegue il sogno del grande amore come fuga da una realtà fatta di regole e perbenismi. Imparerà sulla propria pelle che “i sogni son desideri”, non sempre realizzabili. Il lieto fine che caratterizza ogni favola, non troverebbe spazio in questa opera teatrale che, nata sotto gli auspici della guerra, non poteva non riflettere nella sua stesura originaria il pessimismo e la rassegnazione di un’epoca in cui la speranza era solo una chimera lontana. Tuttavia, nella versione della nostra compagnia, si affaccia una ipotesi di riscatto; un tenue filo di luce proprio sotto finale, quando la sera della festa s’era già scolorita nella notte del disincanto.
La commedia, portata sulla scena per la prima volta dai fratelli De Filippo negli anni trenta, mostra ancora oggi elementi di estrema attualità. La carrellata di personaggi maschili e femminili mette in evidenza caricature più o meno delineate di una società, che seppur diversa nei costumi e negli stili di vita, si ripropone in quelli che sono i tratti tipici del suo Dna. Sfilano sul palco con passo deciso: la zitella alla disperata caccia di un fidanzato, lo scapolone d’oro, la bella senz’anima, il figlio di papà, la svampita dai vestiti firmati e l’adolescente in piena crisi ormonale.
A dirigere questa orchestra un po’ stonata, l’anziano padre, magistralmente interpretato da Enrico Guarneri, che coordina le entrate e le uscite dei personaggi con un’alternanza ben costruita di adagi e allegri. Il risultato è una sinfonia armoniosa che funge da sottofondo per l’emergere di voci soliste. La musicalità viene ulteriormente condita dall’uso ben calibrato della lingua dialettale che all’occorrenza colora il teatro delle molteplici tonalità dei caratteri umani.
Una commedia divertente ma anche appassionata, poiché è proprio il racconto della “passione” e dell’amore rispettoso che Sesella ha verso il padre, le sorelle, la casa, la sua capacità di sacrificare se stessa per i suoi famigliari, che permette a questo personaggio di “zitella”, angelo della casa e preferita del padre, di assurgere agli occhi di tutti allo status di ”donna importante”. Un Teatro sempre attuale, sempre coinvolgente perché racconta con umorismo, ironia e sofferta partecipazione, la vita dell’uomo.