• In programmazione
  • 31 Marzo 2026 / 1 Aprile 2026

    ore 21:00

    Teatro Cilea


Malinconico moderatamente felice


31 marzo ore 21.00
1 aprile ore 21.00

di Diego De Silva e Massimiliano Gallo
interpretato e diretto da Massimiliano Gallo

con Biagio Musella, Eleonora Russo, Diego D’Elia, Greta Esposito, Manuel Mazia

scene Luigi Ferrigno
costumi Eleonora Rella
disegno luci Alessandro Di Giovanni
canzoni originali Joe Barbieri

Nell’epoca della disillusione e della produttività, Vincenzo Malinconico, l’avvocato d’insuccesso, è l’antieroe per eccellenza. Tratto dalla serie di romanzi di Diego De Silva, Malinconico moderatamente felice arriva sul palco con la regia e l’interpretazione esilarante di Massimiliano Gallo, che lo incarna anche nella serie tv omonima: «Malinconico l’ho amato, ascoltato», confida Gallo, «ci siamo fidati l’uno dell’altro e finalmente l’ho indossato».

Vincenzo Malinconico è un uomo dotato di un grottesco angelo custode, sudato e senza ali, che lo accompagna maldestramente nelle sue disavventure, uno sguardo nostalgico sempre rivolto al passato e una spiccata sensibilità, troppa per questo mondo. In un compendio incalzante di comicità, assurdità e dolore, sul palco scorrono spaccati di vita quotidiana, che appartengono a tutti: la sofferenza per amore, la solitudine, l’abbandono, ma anche la paternità, il lavoro, la voglia di stare al mondo, la passione, l’illusione. É la storia di un uomo che rifiuta di arrendersi all’apatia, un personaggio che riesce ancora a guardarsi dentro, affrontando la costante dell’insuccesso con brillante umorismo e umanità commovente. Sul palco, Biagio Musella, Eleonora Russo, Diego D’Elia, Greta Esposito e Manuel Mazia si relazionano con il protagonista con una potenza interpretativa che coinvolge ed emoziona.

Le visioni di Malinconico vengono proiettate in forma di ologrammi ad alta definizione su uno schermo di ricordi e rimpianti, fantasmi del passato e acerrimi nemici. Malinconico moderatamente felice è uno spettacolo che ci catapulta in un mondo strampalato e tragicomico, in un flusso di coscienza tra la genialità e l’assurdo, facendo luce sul concetto di identità, di memoria, di amore. La vita di un uomo mediocre non è mai stata così appassionante.